Progetto di monitoraggio genetico di popolazioni del genere Salmo nelle Alpi Sud-Occidentali

Progetto di monitoraggio genetico popolazioni del genere Salmo delle Alpi Sud Occidentali.

A partire dal 2017, l’Ente Parco del Monviso ha aderito al Progetto in questione cui la Provincia di Cuneo si è unita, congiuntamente alla Città Metropolitana di Torino, al Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola, all'Università del Piemonte Orientale - DISIT, all'Associazione ATAAI (Ass.ne Tutela Ambienti Acquatici e Ittiofauna), all’Associazione di promozione sociale Pescatori di Demonte e Valle Stura per la Tutela Ambientale ed alla Società Sportiva Dilettantistica Pescatori Valle Varaita.

L’indagine si propone di effettuare studi genetici e di elaborare gli stessi dal punto vista filogenetico per la ricostruzione delle principali direttrici di colonizzazione dei salmonidi lungo le acque dolci del settore della Alpi Sud-Occidentali.

Per quanto appaia strano, l'origine, la distribuzione, la possibile autoctonia o alloctonia delle trote del tratto montano dell'arco alpino sud-occidentale risultano ad oggi controverse e molto dibattute.

Nel distretto occidentale del bacino del fiume Po, insieme alla sicuramente autoctona trota marmorata (Salmo marmoratus), è presente la trota fario (Salmo trutta complex,) distinta in diversi grandi gruppi genetici comprendenti linee evolutive originarie del Nord Europa (linea evolutiva Atlantica), dei bacini danubiani (linea evolutiva Danubiana) e iberici (linea evolutiva Douro) e linee evolutive del bacino Tirrenico (Linea evolutiva Tirrenica) e Adriatico (Linea evolutiva Adriatica). L’insieme di queste ultime due viene anche definito come trota Mediterranea sensu lato.

La “linea evolutiva Atlantica”, generalmente allevata nelle pescicolture ed attualmente presente in tutti i bacini idrografici piemontesi e non, è sicuramente alloctona, introdotta a fini alieutici.

L’obiettivo di questa azione è quello di capire se la trota di linea evolutiva Tirrenica e/o Adriatica possa essere considerata forma autoctona anche nel versante alpino italiano e nei distretti occidentali del bacino idrografico del fiume Po.

L’attribuzione di entità zoologica autoctona ha importanti risvolti naturalisti e conservazionistici, in quanto attualmente le popolazioni di trota Tirrenica e/o Adriatica si possono trovare negli stessi corsi d’acqua popolati dalla trota marmorata, specie endemica accertata, ma con notevoli problemi di conservazione a causa della contrazione numerica delle popolazioni, contrazione di areale e perdita dell’identità genetica dovuta all’ibridazione con altre linee evolutive di trota fario.

Le analisi genetiche sono state affidate dall’Università Politecnica delle Marche - DiSVA - dall’equipe del Prof. Caputo.

La necessità di approfondimenti dal punto di vista dell’analisi genetica è dunque della massima importanza proprio al fine di evitare sia iniziative contraddittorie sul piano gestionale, sia possibili danni a popolazioni che potrebbero costituire uno stock genetico della massima importanza per il recupero e la tutela della biodiversità (anche tramite i cd. incubatoi di valle), poiché la conservazione delle specie autoctone è di primaria importanza rispetto a qualsiasi altra forma gestionale si renda necessaria per garantirne la presenza sul territorio.

Nell’aderire a tale progetto, la Provincia di Cuneo - Settore Presidio del Territorio - si è impegnata a fornire supporto logistico e organizzativo attraverso il proprio personale tecnico per le attività in campo, secondo un protocollo di campionamento condiviso che riguarderà complessivamente circa 5 siti/anno, con rilievo di 10 campioni per sito e la pubblicazione scientifica finale dello studio condivisa con i partecipanti, nonché l’utilizzo dei risultati per le politiche gestionali di competenza.

Nel 2017 i campionamenti - sul territorio provinciale - hanno interessato il bacino del Po, del Maira, del torrente Grana e dello Stura di Demonte, riscontrando in qualche corso d’acqua popolazioni con gradi di purezza genetica piuttosto alta e, proprio per conseguire gli obiettivi sopra riportati, la Provincia - con apposito provvedimento - ha vietato le immissioni di Trota fario atlantica in alcuni rii dei succitati Bacini idrografici.

Le indagini sono proseguite nel corso del 2018, coinvolgendo il Bacino del Tanaro (Torrenti Corsaglia e Pesio), del Fiume Stura di Demonte (Torrente Gesso) e, nuovamente, il Bacino del Maira.

In quattro corsi d’acqua secondari, i marcatori molecolari hanno evidenziato la presenza di varianti genetiche tipiche della trota mediterranea e, pertanto, a partire dal 2020 viene vietata nei rii interessati l’immissione di trota fario atlantica.

Infine, nel 2019, si sono approfondite le ricerche in zone non ancora indagate in precedenza nei Bacini del Po (Valli Po e Varaita) e del Tanaro.

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